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LA “STATUA” DEL MUSEO

 

         Negli ultimi venticinque anni molti sono stati i ritrovamenti archeologici, sia nel territorio del Comune di Aquino, sia in quelli immediatamente limitrofi, sempre appartenenti all’area dell’antica Aquinum

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Tali ritrovamenti sono avvenuti in due modi diversi, alcuni casuali, legati ad interventi per opere pubbliche; altri casuali proprio nel senso che sono avvenuti per caso, qualcuno addirittura col classico e leggendario “colpo di aratro”; altri sono avvenuti perché programmati dal Ministero dei Beni Culturali – Soprintendenza Archeologica del Lazio, o da centri di studio o Università con tale tipo di specializzazione. Anche questi ultimi però, sono stati motivati da rinvenimenti casuali.
Il campo è vasto, e l’argomento viene trattato anche in altre voci di questo sito; qui ci si limiterà a parlare di veri e propri ritrovamenti e appena ad accennare allo scavo di strutture vere e proprie.
Uno dei primi rinvenimenti, di grande importanza perché mai ne era stata trovata prima, fu del tutto casuale e si trattò nientemeno che di una statua, anche se acefala, cioè mancante della testa fino al petto.
Era il 13 agosto del 1988, erano stati eseguiti assolutamente al di fuori di ogni norma del rispetto archeologico, sbancamenti per la realizzazione di quella che veniva poi chiamata tradizionalmente via degli Orefici, la strada che inizia dirimpetto alla via Latina – chiesetta di San Tommaso. In quegli sbancamenti, nei primi giorni avvenuti senza nessuna presenza di personale di controllo, erano venuti fuori decine e decine di frammenti architettonici e di vasellame di tutti i tipi. Lungo la strada che da via San Costanzo risale costeggiando una fontanina sorgiva, proseguendo verso via degli Orefici, era stato sbancato tutto il pendio per la costruzione di un grosso muro di cemento di contenimento che ancora non era stato eseguito.
Quel 13 agosto, il titolare di questo sito, e un suo amico si erano avviati lungo questo tragitto per un personale sopralluogo.
Camminando, di tanto in tanto guardavano la scarpata “scarnificata”, smuovendo un po’ di pietrisco, quando sembrava affiorare qualcosa che sembrava marmo.
Infatti poco a poco si incominciò a capire che si trattava con tutta probabilità di una statua …. e così era, anche se mutila, ma pur sempre una statua che giaceva in quella nicchia da tanti secoli e che lì sarebbe rimasta, coperta da una muraglia di cemento, se quel giorno non si fosse passati di lì……
Il primo giorno il lavoro fu occultato con rami per sicurezza perché era il tardo pomeriggio e ci poteva essere pericolo di trafugamento, mentre il giorno dopo ferragosto si tornò lì e con alcuni volontari si riuscì a completare lo scavo e a toglierla da quella posizione e a portarla in un locale della vecchia sede comunale dove rimase per circa due anni.
Successivamente per breve tempo la scultura romana fu sistemata nell’atrio del nuovo palazzo Comunale e oggi è stabilmente nel museo della Città; qualche anno fa è stata anche restaurata in un laboratorio specializzato di Roma.
In queste pagine, si può vedere la sequenza fotografica del ritrovamento e del recupero…. che ne documenta le varie fasi, dal 13 al 16 di agosto del 1988.

 

Foto di Tonino Grincia

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