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PRESENTAZIONE

DELLA

CITTA’


Aquino è situata in una vasta pianura nella valle del Liri, in una posizione a metà strada tra Roma e Napoli e lungo l’autostrada del Sole da cui viene attraversata.
Nata nel V–IV secolo a.C., con la fine dell’impero romano e le conseguenti invasioni barbariche, che colpirono in maniera pesante anche Aquino, la città si svuotò e i suoi abitanti per allontanarsi dai pericoli si rifugiarono lungo le pendici dei monti circostanti, dove diedero vita a villaggi, primi nuclei dei centri che poi si sarebbero chiamati Roccasecca, Castrocielo, Santopadre, Colle San Magno, Piedimonte San Germano, Villa Santa Lucia...

In primo piano l'Aquino romana in rovina......... di fronte la nuava Aquino medioevale che stava nascendo

Passato il momento peggiore, molti tornarono in pianura, spostando però di fronte a quella di prima la città distrutta e abbandonata, su uno sperone roccioso che si protendeva al centro dei due laghi di Aquino.

L'Aquino medioevale oggi nata su uno sperone di roccia al centro di due laghi. Qui nacque la dinastia dei conti d'Aquino

Il posto era molto più difendibile di quello precedente che aveva visto i fasti della florida epoca romana, e proprio qui sorse l’abitato, con al centro, proprio in cima allo sperone, un castello-fortezza difeso da torri e da mura che sarebbe diventato la residenza dei signori, a capo del feudo che successivamente venne formato, la contea di Aquino, la cui estensione sarebbe arrivata fin nelle vicinanze di Sora, di Fondi e di Ceccano.
In cima a tutto fu eretta la torre più grande del Castello che ancora oggi domina il panorama e il vallone sottostante.

La lunga fila di abitazioni costruite sui costoni a destra e a sinistra della torre del castello

Oltre questo nucleo centrale, la città medievale si sarebbe estesa lungo gli alti costoni che si allungavano da un lato e dall’altro del castello, proprio sui bordi di quelle pareti rocciose che erano state usate per secoli come cave, prima per la città romana, e poi per questa che stava nascendo, anche se questa nuova città avrebbe abbondantemente usato, come materiale edilizio, i resti di edifici e monumenti, della scomparsa, gloriosa città.

Una nota immagine dell'800 del castello di San Tommaso e del centro antico; in primo piano quello che è oggi il parco del vallone

Per secoli, questa fu Aquino, una lunga distesa di case sui bordi delle pareti rocciose con al centro la torre e quello che oggi chiamiamo il borgo medievale. Un agglomerato di abitazioni che assunse la forma di una croce, con la parte centrale del castello che ne costituiva il braccio, tanto che ancor oggi, gli aquinati definiscono, in forma dialettale, punta della croce il punto iniziale del vecchio centro storico e quindi base della “croce”.

Aquino a forma di croce

Con questo disegno urbanistico è rimasta Aquino fino agli anni della seconda guerra mondiale, quando la forma “a croce”, venne semidistrutta nel maggio del 1944, proprio alla vigilia della fine del terribile conflitto.
Prima questo fatto, poi la costruzione dell’autostrada del Sole, che sventrò quel che rimaneva di quella parte del centro storico e che resero ancora più “insicure” le rimanenti case poste sull’orlo del “precipizio”, consigliarono prudenza e fu evitato di ricostruire alcunchè lungo il costone roccioso.
Anche la cattedrale di Aquino, semidistrutta dalle operazioni belliche e che si trovava di fianco alla torre del castello di cui ha costituito per due secoli la torre campanaria, non fu più ricostruita nello stesso posto di prima; lì infatti la roccia è molto fragile e anche successivamente, diversi “pezzi” hanno ceduto.
La cattedrale venne ricostruita cento metri più a sud, dall’altro lato della vasta piazza; lo stesso fu fatto con il centro urbano che si estese lungo la pianura in direzione di Cassino.
Sorsero diverse strade parallele all’unica via che attraversava in tutta la sua lunghezza il centro urbano preesistente; via della Libertà dove sorse il primo nucleo di palazzine popolari per quelli che erano rimasti senza tetto a causa delle distruzioni della guerra, e poi il lungo viale Manzoni che si dirige verso Cassino; successivamente in quella direzione venne realizzato anche il palazzo comunale, e gli altri agglomerati urbani, anche con i relativi servizi, comprese le scuole, prima le “elementari”, poi le “medie” poi le materne e anche il campo sportivo ed il cinema.
Piano piano, la città è venuta a perdere il suo caratteristico disegno a croce, per assumere quello che potremmo definire a forma di racchetta da tennis, con l’impugnatura costituita dalla lunga strada di ingresso della via Casilina, la via Roma, il vecchio rettilineo che attraversava tutto il centro storico con il nome di via Giovenale poi di piazza San Tommaso, di via Cavour (oggi via don Battista) e di via Pescennio Negro.

Aquino oggi; si è ampliata nella vasta pianura che arriva fino a Cassino


La città intanto anche oggi continua la sua espansione; per superare senza più fastidi la vecchia linea ferroviaria Roma-Napoli sono state realizzate due nuove infrastrutture per far raggiungere la via Casilina senza disagi, il sottoferrovia nella parte finale della via Roma, e il cavalcaferrovia nella parte finale della vecchia strada del “campo d’aviazione”.

Il campo d'aviazione........ sullo sfondo il centro di Aquino, a destra si nota Castrocielo


Il territorio, sottoposto a lunghi anni di stravolgimenti, ha visto l’attraversamento della più grande arteria nazionale, l’autostrada del Sole che gli aquinati possono raggiungere in pochi minuti essendo il casello alla fine della via Latina, e più recentemente della linea ferroviaria ad “alta velocità”.
Il casello autostradale nelle immediate vicinanze, ha ovviamente enormemente facilitato gli spostamenti, come anche facilitato l’arrivo di visitatori attratti anche dalla riqualificazione delle aree storiche di Aquino costituite dall’area del Museo – Chiesa della Madonna della Libera – Arco romano di Marcantonio, e da quella che richiama la figura di San Tommaso, e cioè il Castello dei Conti di Aquino – Casa di San Tommaso – Parco del Vallone – al di sotto dei resti dello stesso castello.
La stessa popolazione è passata dai poco più di tremila abitanti di inizio ‘900, ai quasi cinquemilacinquecento di oggi.
L’incremento maggiore si è avuto dopo la realizzazione negli anni ‘70 dello stabilimento FIAT, nella confinante Piedimonte, proprio lungo la direttrice Aquino-Cassino; per questo oggi Aquino è anche una città “cosmopolita”, crogiolo delle diverse “italianità” e non solo, perfettamente integrate le une con le altre.

 

L'autostrada del sole attraversa il centro storico di Aquino. A sinistra il casello autostradale e le aree di servizio "casilina" sotto le quali recentemente è stata ritrovata la vasta necropoli dell'Aquino romana

 

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La Chiesa Aquinate
(Diocesi di Aquino)

Aquino, al pari di Atina e Venafro, accolse la fede cristiana storicamente quasi un secolo prima di alcune città vicine, come Sora, tra il 389 ed il 408 d.C, quando appunto sono databili gli scritti poetici di S. Paolino da Nola, i quali celebrarono i pellegrinaggi che dalle dette città si facevano ogni anno il 16 Gennaio alla tomba di S.Felice da Nola, divenuta in quell'epoca un grande centro di culto e di spiritualità.
Anche il primo vescovo storico di Aquino, Costantino (465), anticipa di alcuni decenni quello di altre diocesi. La prima chiesa cattedrale della città era dedicata a S. Pietro Apostolo e si trovava nella “Civitas Vecchia”, nella località che per tale ragione è denominata ancora S. Pietro Vetere, probabilmente nel cosiddetto capitolium della città romana. Quando San Benedetto fondò il cenobio di Montecassino, sembra certo che fosse sotto la giurisdizione ecclesiastica del vescovo Costanzo che resse la Chiesa di Aquino in quel periodo.

La chiesa aquinate negli affreschi della "galleria delle carte geografiche" in Vaticano

Pertanto era intitolata al Principe degli Apostoli, come l'“Episcopium S. Petri" di Sora. La prima notizia storica della chiesa si rinviene nell'aprile 1094 in un atto di donazione terriera a Montecassino, dove detta chiesa appare come riferimento topografico.
Il 22 settembre 1137 nella chiesa S. Pietro di Aquino venne solennemente celebrata la festa di S. Maurizio Martire, alla presenza di Papa Innocenzo II, dell'imperatore Lotario III, che si trovava accampato presso la “Civitas Vecchia”, e dell'abate Guibaldo di Montecassino con alcuni monaci.
Nel 1142 si ha notizia di una controversia insorta tra l'arciprete di S. Costanzo e il monastero di S. Maria di Palazzolo.
Era sorta la nuova chiesa cattedrale di Aquino, dedicata al suo santo patrono Costanzo, nel settore sud orientale dell'antica città a ridosso dell'attuale Via degli Orefici.
Nel settembre 1285 la chiesa di S. Costanzo, giusto quanto si evince da un documento riguardante il suddetto monastero, risultava pienamente funzionale.
Il vescovo dell'epoca Giovanni, come lui stesso annota nel testo, aveva unito al Capitolo della sua chiesa (“coro nostrae ecclesiae Aquinatis") la chiesa di S. Pietro con i suoi beni.
Il Capitolo era costituito dall'arciprete Littifrido, dal primicerio Francesco e da altri otto canonici: Giovanni, maestro Costanzo, Giacomo, il presbitero Andrea, Giovanni di Alamanno, Pietro, un altro Giovanni e un altro Pietro.
Pertanto S. Costanzo in quell'epoca era una chiesa parrocchiale, collegiata ed episcopale, cioè cattedrale.
Nei primi anni del sec. XIV (1308-1310) il patrimonio fondiario della chiesa aveva una consistenza notevole in quanto era valutato a 30 once d'oro annue.
Qualche decennio dopo (1325) si conoscevano anche alcuni altari del tempio: l'altare di S. Benedetto, l'altare di S. Lamberto, l'altare di S. Angelo e l'altare di S. Giovanni Battista.
La chiesa era variamente denominata.
Era detta: “Chiesa maggiore di Aquino" o “Chiesa episcopale di Aquino" o anche “Chiesa di S. Costanzo di Aquino".
Questa chiesa parrocchiale ed episcopale di Aquino, posta dentro la città, va nettamente distinta dall'omonima e coeva chiesa di S. Costanzo, situata ai confini della città in località detta Mololini ed appartenente all'abbazia di Montecassino fin dal 1068. Essa fu ripetutamente confermata a quell'archicenobio da pontefici ed imperatori: da Urbano II (1097) a Sisto IV (1474).
Nella relazione alla S. Sede del vescovo de Carolis (1711) sono menzionate ambedue: l'una si trovava dentro l'abitato della città ed era stata ricostruita da poco, mentre l'altra stava fuori ed era completamente in rovina (“totaliter diruta").
Nel 1581 la festa di S. Costanzo Vescovo e Confessore, ricorrente il 01 Settembre, figurava nell'elenco dei giorni di precetto da osservarsi nella città e nella diocesi di Aquino.
Nei primi anni di governo del vescovo de Carolis (1699-1742) la cattedrale di Aquino era crollata. La sua ricostruzione fu uno dei maggiori impegni del nuovo vescovo aquinate.
Nel 1711, come accennato, l'opera risultava compiuta; “de recenti extructam ed absolutam", dice il documento.
In quei vari anni della ricostruzione le funzioni pontificali si svolsero nella chiesa di S. Pietro Vetere l'antica cattedrale.
Nella data suddetta la nuova cattedrale aveva una sola confraternita, quella del SS.mo; nove sacerdoti: l'arciprete, sei canonici, due beneficiati e cinque chierici, e un ospedale parrocchiale per l'accoglienza dei poveri e dei malati.
Questa chiesa dell'inizio del '700 durò fino al 1944, quando fu gravemente colpita dai bombardamenti subiti dalla città durante l'ultimo conflitto mondiale.
Era situata in Piazza San Tommaso d'Aquino nel luogo dove oggi sorge il monumento all'Immacolata.
La nuova cattedrale venne costruita al lato opposto della piazza su progetto dell'architetto Breccia-Fratadocchi, durante il primo decennio di episcopato di Mons. Biagio Musto. La prima pietra fu benedetta il 6 giugno del 1954.
E' a croce greca e in stile moderno. Fu consacrata il 19 ottobre 1963 da Biagio Musto vescovo diocesano e dai vescovi Enrico Romolo Compagnone di Anagni e Reginaldo Addazzi di Trani e Barletta. L'inaugurazione avvenne il 27 di ottobre ad opera del conterraneo cardinale camerlengo Benedetto Aloisi Masella, presenti anche i cardinali Michael Browne e Luis Copello, appartenenti all'ordine domenicano, lo stesso ordine di San Tommaso. Erano presenti anche numerosi vescovi che a Roma stavano partecipando ai lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il 17 gennaio 1974, in occasione del VII centenario della morte di S. Tommaso d'Aquino, fu da Paolo VI elevata al titolo di Basilica Minore e il 14 settembre del medesimo anno venne visitata dallo stesso augusto pontefice per celebrare, sul suo sagrato, la memoria di San Tommaso.
La nuova cattedrale oggi fa da imponente sfondo alla stessa piazza San Tommaso sistemata a piazza-giardino. In occasione del VII centenario della ricorrenza della morte di San Tommaso, l'abside centrale fu decorata con un grandioso mosaico (autore Carlo Mariani) a grosse tessere, raffigurante al centro il Cristo risorto che si innalza da un capitello pagano che sorregge le opere (i libri) di San Tommaso. Dietro la figura del Cristo si staglia una grande croce che in un giro vorticoso produce bellissimi effetti cromatici. Attorno simboli vari del pensiero tomista. Ai lati, molto più in basso, le figure del Dottore Angelico e del vescovo Costanzo, i due titolari della cattedrale. Ai lati della vasta composizione figurativa, due immagini della città nei due periodi storici più significativi: “urbs foederata” e “oppidum comitiale”. Sul frontone la grande dedica che si irradia dalla colomba dello Spirito Santo e ai lati estremi dello stesso, gli stemmi del vescovo dell'epoca (Carlo Minchiatti), che volle donare l'opera alla chiesa, e del papa Paolo VI. Le absidi laterali furono a loro volta arricchite con due altorilievi ceramici raffiguranti l'uno il battesimo di Cristo ad opera del Battista, l'altro la Vergine, il Bambino ed il Mistero Eucaristico. Entrambe le opere hanno un'altezza di circa 5 metri. Il tamburo dell'ampia cupola fu decorato da una corono ferrea inframezzata da diverse vetrate dai vividi colori e dal disegno astratto. Dello stesso autore delle ceramiche, lo scultore romagnolo Angelo Biancini, è il monumento a San Tommaso posto sul sagrato della cattedrale ed inaugurato il 1 settembre 1974. L'opera, una statua di bronzo di oltre 4 metri è posta su un'alta stele e ritrae l'Aquinate con il libro e il sole sul petto, secondo l'iconografia più classica. Il volto ispirato e teso, è rivolto verso l'alto quasi a cercare forza ed ispirazione. Ai piedi della statua vi è un'epigrafe in arenaria con un pensiero di Paolo VI sul Dottore Angelico.

Il papa Paolo VI, il Vescovo Minchiatti l'arciprete Don Battista Colafrancesco e l'autore della statua di San Tommaso Biancini, davanti al monumento. in fondo la rinata cattedrale di Aquino

Della diocesi di Aquino facevano parte gli attuali centri di Arce, Roccadarce, S. Giovanni Incarico, Pico, Esperia, Villa S. Lucia, Piedimonte S. Germano, Castrocielo, Colle S. Magno, Terelle, Roccasecca, Santopadre e Pontecorvo fino al 1725 quando essa stessa divenne diocesi unita a quella di Aquino. Nel 1818 le due diocesi furono riunite a quella di Sora sotto lo stesso vescovo ma distinte. Nel 1986, con la riforma delle diocesi italiane, le tre diocesi furono fuse in una col nome di Sora Aquino Pontecorvo.

 

CRONOLOGIA DEI VESCOVI DI AQUINO

(Secondo Pasquale Cayro; con asterisco quelli riportati nel sinodo Spadea)

- Costantino, 465-487

- Asterio, 499-502

- Costanzo, 528-566

- Andrea, 572

- Giovino, 593

- Lorenzo, 967

- Adelgiso, 986

- Angiolo, 1011

- ANGELO*, 1051

- MARTINO Fiorentino*, 1060

- LEONE*, 1074

- Landone*

- Mansone

- INGILBERTO, 1109

- Azzone, 1118

- GUARINO*, 1125 (scrisse una vita di S. Costanzo)

- Rinaldo (primo), 1150

- RINALDO*, 1178

- Goffredo*

- GREGORIO*, 1194

- Goffredo (primo), 1194

- GOFFREDO, 1206

- N.*, 1225

- NICOLA, 1231

- Landone (primo)

- LANDONE, 1237

- PIETRO da Sant’Elia*, 1251-1271

- GIOVANNI*, 1281-1294

- BERARDO, 1294

- GUGLIELMO DE MASTINIS*, 1295-1297

- LAMBERTO*, 1297

- TOMMASO*, 1309-1313

- LEONARDO AMMAVAMENGO*, 1313-1340

- ANNIBALDO DA CECCANO, cardinale

- GIACOMO FALCONIERI Napoletano*, 1343-1348

- TOMMASO DA BOIANO*, 1349-1354

- GUGLIELMO DI MONTE ROSARIO*, 1354

- ANTONIO*, 1361

- GIOVANNI ROCCA da Pontecorvo*, scomunicato, 1374

- ANTONIO ARCHEONIO Romano, 1382

- GIACOMO D’ANTIOCHIA*, 1387

- GIOVANNI ROCCA, reintegrato, 1399

- Giovanni*, 1413

- GIACOMO BRIZI da Campli*, 1420

- FRANCESCO DE TEDULLINIS Romano*, 1424-1430

- LUCA ALBERINO Romano*, 1430-1452

- ANTONIO*, 1452

- Salvatore*, 1460

- ROBERTO CARACCIOLO da Lecce*, 1485

- BERNARDINO DA LUNATE, cardinale, 1495

- BATTISTA DEL BUFALO Romano*, 1495-1513

- GIACOMO GERARDO VOLTERRANO*, 1513-1515

- MARIO MAFFEO VOLTERRANO*, 1516-1525

- ANTONIO CORRADIO Napoletano*, 1525

- INNICO DAVALOS*, 1528

- GALEAZZO FLORIMONTE Sessano*, 1543-1552

- ADRIANO FUSCONIO Romano*, 1552-1579

- GIOVANNI ALOYSIO GUARINO Leccese*, 1579

- FLAMINIO FILONARDI da Bauco*, 1579-1608

- FILIPPO FILONARDI*, 1608-1615

- ALESSANDRO FILONARDI*, 1615-1645

- ANGELO MALDOCHINO Viterbense*, 1645-1646

- FRANCESCANTONIO DE PACE*, 1646-1655

- MARCELLO FILONARDI*, 1655-1689

- GIUSEPPE FERRARI da Ceprano*, 1690-1698

- GIUSEPPE DE CAROLIS da Pofi*, 1699-1742

   - 1725, creata e aggiunta la diocesi di Pontecorvo

- FRANCESCANTONIO SPADEA*, 1742-1751

- GIACINTO SARDI da Sulmona, 1751-1786

- ANTONIO SICILIANI Capuano, 1792-1795

- GIUSEPPE DE MELLIS, 1797-

   - 1818 la diocesi viene unita a quella di Sora

- Andrea Lucibello, 1819-1836

- Giuseppe Maria Mazzetti, 1836-1837

- Giuseppe Maria Montieri, 1838-1862

- Paolo De Niquesa, 1872-1878

- Ignazio Persico, poi Cardinale, 1879-1887

- Raffaele Sirolli, 1887-1899

- Luciano Bucci, 1899-1900

- Antonio Maria Iannotta, 1900-1931

- Agostino Mancinelli, 1931-1936

- Michele Fontevecchia, 1936-1952

- Biagio Musto, 1951-1971

- Carlo Minchiatti, 1969-1982

- Lorenzo Chiarinelli, 1983-1993

- Luca Brandolini, 1993-2009

- Filippo Iannone, 2009-

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