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XXV EDIZIONE PREMIO SAN TOMMASO
8 dicembre DELL'ANNO 2000
L'8 dicembre dell’anno 2000, nell’ambito delle celebrazioni di cui anche il Comune di Aquino si è fatto promotore la ricorrenza dell’anno 2000 e lo stesso Giubileo del 2000, è stato consegnato un “Premio speciale San Tommaso” alla personalità che in quel momento più si distingueva per lo studio di e su San Tommaso d’Aquino.
Diversi centri di studio hanno segnalato come meritevole di ricevere il riconoscimento, il padre domenicano Abelardo Casado Lobato, profondo conoscitore dell’Aquinate.
Il premio speciale, conferito al confratello di san Tommaso, si è assegnato sulla scia della consegna agli studenti del XXV “Premio San Tommaso”, la cui prima edizione risale a molti anni addietro. Per la prima volta quest’anno sono stati chiamati a cimentarsi su un lavoro di ricerca sulla scuola, gli studenti delle scuole superiori della provincia di Frosinone.
In occasione di questa solenne cerimonia tenutasi nella Sala Consiliare del palazzo municipale di Aquino, il Sindaco Antonino Grincia ha rivolto ai presenti il saluto che segue:
Signore e signori,
concittadini, studenti, insegnanti, presidi, colleghi amministratori, un saluto ed un ringraziamento a tutti voi, che avete voluto partecipare a questa manifestazione culturale dedicata a quel gigante del pensiero, che risponde al nome di Tommaso d’Aquino.
E’ una giornata questa, che abbiamo voluto per rendere omaggio al nostro grande concittadino, l’Aquinate per eccellenza, in quest’anno due volte millenario, anno in cui tante collettività locali e nazionali, grandi realtà sociali e spirituali, in primo luogo la chiesa, che ricorda la nascita del suo fondatore e celebra un grandissimo evento religioso quale è il Giubileo, si guardano un po’ indietro richiamando i momenti di maggiore incidenza della loro storia, richiamando alla memoria di tutti, luoghi, fatti e protagonisti che maggiormente hanno caratterizzato la vita delle generazioni.
Luoghi, fatti e personaggi noti e notissimi, ma anche ignoti ai più, che hanno determinato, nella concatenazione degli eventi, il nostro essere di oggi: la elevazione del nostro spirito, il degrado della nostra intelligenza e dei doni che ci sono stati dati.
In una parola, noi siamo oggi la risultanza di tante vite e di tante azioni che ci hanno preceduto e che hanno fatto sì che noi fossimo quello che siamo.
Anche questa città perciò, sulla scia di altre realtà, ha cercato di far memoria della propria storia e di riscoprire le proprie radici, ricordando e rievocando le storie piccole e la storia grande; la gente comune e umile che ha trasmesso insegnamenti e valori solo ai propri discendenti, e gli uomini che hanno trasmesso il loro sapere ai loro contemporanei e continuano a farlo in maniera marcata anche con il passare dei secoli.
Il nostro concittadino, a cui è rivolto l’omaggio di quest’oggi, è uno di questi; uno che ha giganteggiato nei secoli nel campo della cultura, anche se come figura rientra nella categoria citata prima.
È proverbiale infatti, la sua umiltà e la sua semplicità. Notava un suo biografo dell’inizio del novecento, che, “quello che fa di San Tommaso un uomo straordinario, è l’essere quasi sempre pronto a confondersi con la gente ordinaria nel suo più nobile significato”.”Nel Santo”, continuava,” nessun desiderio di distinguersi”;” la sua superiorità”, continuava, ”consiste appunto nel non voler essere un uomo superiore”.
E come proprio fosse un essere superiore, ce lo dice il tempo che è trascorso, il suo insegnamento che ha guidato il cammino della chiesa e non solo, nel corso dei secoli; ce lo dicono gli innumerevoli centri di studio grandi e piccoli che il suo ordine, in suo nome, ha creato in tutto il mondo; ce lo dice l’irraggiungibile altezza della sua immensa opera, quella “Summa Theologica” che, a sorpresa, ma non tanto, è stata indicata, pochi giorni fa, da uno strumento di comunicazione ipermoderno come “internet”, come il libro religioso del millennio che si chiude, davanti ad un’opera come la “Divina Commedia”.
Ce lo dice, però, anche la gente della sua terra, che lui ha sempre visto, come rilevava anche un biografo prima citato, l’uomo semplice anche se dalla mente eccezionale, e proprio per questo, a lui si accosta per chiedere, se non miracoli, protezione per mantenere sanità e lucidità mentale e saggezza.
Una richiesta di protezione spontaneamente nata nei tempi lontani, proprio dalla consapevolezza di quella sovrumana intelligenza, consapevolezza diffusa tra la gente della sua terra, anche ai nostri giorni.
Quindi un ricordo-omaggio doveroso, ma anche sentito, in quest’anno 2000, che anche se nella sostanza è un anno come gli altri, nella simbologia assume un significato eccezionale, come eccezionali per le speranze, le aspettative e i timori suscitati, per cambiamenti attesi, per quanto realmente poi avvenuto, sono stati quelli che li hanno preceduti. Un omaggio, a cui la sua città, ha voluto dare un significato del tutto particolare, non solo rievocando la sua vita anche con le immagini di alcuni tra i tanti artisti che lo hanno raffigurato, ma soprattutto, abbiamo voluto rendergli omaggio, con la ricerca dello studioso che, per l’insieme della sua attività e delle sue opere, può, oggi, essere considerato il più autorevole conoscitore del suo pensiero; questo per dare una volta, in questa occasione irripetibile, il giusto riconoscimento di Aquino, a che ha dedicato la vita allo studio del pensiero del suo figlio più illustre.
La scelta, secondo le indicazioni di centri tomistici internazionali, è caduta su padre Lobato dell’ordine dei frati predicatori, lo stesso San Tommaso, e noi ne siamo particolarmente soddisfatti, non solo per i suoi meriti accademici e culturali, per i suoi incarichi nelle varie università pontificie europee e per i suoi numerosi scritti sul pensiero dell’Aquinate, ma anche perché è da noi conosciuto da tanto tempo, ci onora della sua amicizia, e già in passato, ha illustrato alcuni aspetti del pensiero dell’Aquinate, e a ben vedere, non poteva essere diversamente, anche in questa terra.
A questo premio speciale, istituito dal comune solo per il 2000, la giunta proporrà, nel prossimo Consiglio Comunale, come annunciato in passato, di aggiungere anche il conferimento della cittadinanza onoraria di Aquino, così, anche la nostra città, ci guadagnerà qualcosa; potremo finalmente dire di avere, dopo tanto tempo, un domenicano, confratello di san Tommaso, cittadino di Aquino.
Così, potremmo dire di avere adempiuto ad un impegno ed un dovere verso noi stessi, verso la città, e verso il nostro santo protettore.
Insieme a questo riconoscimento particolare, ci sarà, il premio “San Tommaso” riservato alle scuole, premio che, tra alterne vicende, è giunto alla XXV edizione.
Quest’anno è stato riservato anche alle scuole medie superiori, data la ricorrenza speciale, e la tematica maggiormente impegnativa.
Ringraziamo quanti vi hanno partecipato e hanno lavorato perché anche con il loro lavoro, contribuiscono a far sì che il nome del figlio più illustre che la nostra terra ha avuto, sia ricordato anche dai giovani, e per promuovere e ampliare anche attraverso queste ricerche, la cultura di tutti, quella cultura che significa conoscenza e che, ormai largamente diffusa nella nostra società, ci ha affrancato da secoli di soggezione e che, ci può rendere, se ben usata, più liberi.
Anche questo ci ha insegnato San Tommaso, uomo di cultura per eccellenza, che ha dedicato l’intera, sua breve esistenza, alla ricerca della verità, nel suo caso, della verità suprema, cioè, l’esistenza di Dio.
Un conforto, per quanti insegnano e dedicano la vita, spesso anche tra tanto scetticismo, alla ricerca della conoscenza in tutti i suoi innumerevoli aspetti.
Come conforto lo è, San Tommaso, per tutti quelli che come noi, si dedicano alla pubblica amministrazione, cioè alla politica, parola oggi quanto mai derisa perché molti hanno scordato il suo vero significato.
“La politica però, dice San Tommaso, come hanno ricordato in questi giorni alcuni alti esponenti della vita nazionale, è la più alta delle attività umane, perché persegue il bene comune”.
Se non si devia da questo significato, come spesso però succede, è proprio così, è evidente.
Come si vede, San Tommaso ha toccato anche aspetti della vita sociale singola e collettiva che oggi molti riscoprono e diffondono, consapevoli di quanto siano attuali molte sue indicazioni. Per questo, sentiamo come il “Dottore Comune” come è stato definito l’Aquinate, non sia certamente fuori dal tempo, cosa che, il prof. Lobato nel suo excursus storico, certamente ci confermerà.
Per parte nostra, e non potremmo fare altrimenti l’impegno è quello di continuare su questa strada, nella certezza che questa storia, che è anche la nostra storia, sia per tutti uno sprone ed un invito a costruire quello di cui siamo certamente capaci, ognuno con le risorse umane ed intellettuali di cui è dotato.
Guardarsi indietro come stiamo facendo oggi, rievocare i grandi del passato, ricordare i grandi valori delle comuni radici, serve soprattutto a questo, non è una sterile operazione nostalgica.
Quei popoli dallo sviluppo avanzato, che sono in prima linea nella ricerca e nei grandi risultati scientifici e tecnologici, sono tutti popoli che collettivamente e singolarmente amano e proteggono la memoria della loro storia e alimentano le loro radici senza mai dimenticare di guardare al futuro e di inseguire le innovazioni che arricchiscono l’uomo e difendono la sua dignità.
San Tommaso d’Aquino, è una di queste memorie, di certo la più elevata, che ha ancora tanto da dire e tanti insegnamenti da offrire anche agli uomini di oggi, così come a quelli del terzo millennio che sta per cominciare.
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